“Turisti…non per caso” vuole essere un viaggio ricco di sorprese per conoscere da vicino luoghi di culto meno noti della nostra provincia con l’opportunità di scoprire i segni della fede disseminati in un territorio esso stesso tutto da svelare.
Così scrive nella prefazione di questo prezioso volume l’autrice Cecilia Tomezzoli, cittadina del nostro borgo, appassionata studiosa d’arte del nostro territorio in particolare del Baldo e della zona affacciata sul lago di Garda.
E oggi, dalla sua viva voce, con il supporto di belle diapositive, abbiamo l’occasione straordinaria di ascoltare interessanti e curiose notizie su alcune delle chiese più significative di questa zona, legate ad una fede popolare, ricca di tradizioni millenarie che in molti casi si rinnovano ancora oggi. Eccone qualche testimonianza.
Eremo dei Santi Benigno e Caro, arroccato ad una parete del Baldo, con un dipinto all’interno raffigurante San Zeno.
San Nicola, affacciata sull’isolato di Assenza, frazione di Brenzone, dedicata al santo protettore dei naviganti con all’interno una pregevole “Ultima Cena”.
Chiesa di San Zeno a Castelletto di Brenzone, chiamata “San Zen de l’Oselet” per l’ uccellino che svetta sul campanile.
Chiesa di San Gregorio, la più antica della zona, risalente al medioevo, con un ciclo di affreschi all’interno che ritraggono San Bartolomeo scorticato vivo.
Lazise, il più antico comune del territorio, con la chiesa di San Nicolò prospiciente il porto con il suo campanile barocco.
Villa Torri Giuliani, complesso molto bello del ‘400, ad Albare’ con annessa chiesa del ‘700,molto sobria, che conserva quadri del Tedeschi, noto pittore che si ispira allo stile di Goja.
Alte montagne sovrastano la piccola chiesa di S. Michele Arcangelo che è stata eretta nel 1562 ed è la testimonianza di più passaggi architettonici. Poco conosciuta, è un luogo di silenzio e preghiera circondato da una natura lussureggiante ed incontaminata. La parte più antica della Chiesa è quella romanica che si nota nel campanile e nella fondazione dell’abside.
Ignote le origini della chiesa dei SS. Benigno e Caro o di S. Zeno. “Questo eremo sorge in luogo alpestre, orrido e solitario, sopra Cassone. Secondo la tradizione l’edificio fui costruito nel luogo in tra VIII e IX sec. vissero due santi eremiti di nome
La chiesa di San Nicola ad Assenza sorse intorno ai secoli XI-XII come espressione del culto per il santo vescovo di Mira, invocato contro le insidie delle acque, ed è già documentata tra le cappelle della pieve di Malcesine in un atto del 1159 a opera del pontefice Adriano IV.
La chiesa di S. Zeno, sorta forse sulle rovine di un tempio pagano, ha origini assai antiche, anche se l'edificio, che ora ammiriamo nelle inconfondibili forme romaniche, risale ai secoli XI - XII e XIII. La prima documentazione scritta che la riguarda si trova, come per la cappella di San Nicola, nella già citata bolla pontificia del 1159
CENNI STORICI
La chiesa di San Bartolomeo risale circa al XIII secolo, periodo dal quale è documentata la presenza della contrada Caorsa, dove la chiesa si trova.
Non esiste alcuna documentazione circa la sua costruzione e quindi non è possibile risalire all’anno preciso. Ciò che è noto è che la proprietà della chiesa era di privati almeno fino al 1456, quando il ricco possidente Nicolò Saibante cedette alla Santa Casa di Pietà di Verona, allora orfanatrofio, 307 pezze di terreno tra la Caorsa e Affi, tra cui si pensa ci fosse anche la Chiesa di San Bartolomeo.
Gli affreschi della chiesa di San Bartolomeo sono una preziosa testimonianza della pittura dell’entroterra gardesano del Quattrocento. Questi ricoprono interamente le murature interne della chiesa, nella sua dimensione originaria,
Di linee semplici e sobrie, la chiesa romanica dedicata a San Nicolò di Bari e costruita sul porto di Lazise risale al XII secolo. L'abside fu rifatta alla fine del Cinquecento mentre il campanile è del Settecento.
La sua struttura è composta dalla residenza padronale, un cortile, la barchessa, la chiesa di famiglia intitolata alla Santa Croce, alcuni rustici, una torre colombaia e un bellissimo giardino all'italiana
Adiacente alla villa, notevole è anche la chiesetta. Opere in essa sono custodite: le statue di San Carlo Borromeo e di Pietro di Alcantara risalenti al 1722, ma anche pale d'altare e quattro affreschi di Giovanni Tedeschi.
La chiesa di S. Michele Arcangelo fu edificata nel XII sec. su preesistenze di epoca longobarda. Ampliata nel XV secolo e successivamente nel 1562 dai Conti Gaioni, fu bombardata e quasi completamente distrutta durante la II Guerra Mondiale. Di essa rimane oggi visibile solo un locale sagrestia, una cappella laterale e la torre campanaria di epoca romanica. Esternamente l’edificio si presenta con semplice facciata a capanna rivolta ad oriente. Torre campanaria addossata al fianco